Dalle cartellate ai sassanelli, dal torrone alla mandorle alle ostie di Monte sant’Angelo, fino alla cupeta simile al croccante di mandorle
Per il caro panettone con aumenti medi dei prezzi fino al 36% a causa degli effetti inflazionistici, grande ritorno dei dolci ‘fai da te’ della tradizione pugliese immancabili sulle tavole per pranzi e cenoni di Natale e Capodanno, con 1 massaia su 2 che passerà non meno di 2 ore in cucina per poterli fare in casa. E’ il risultato delle rilevazioni di Coldiretti Puglia nei mercati contadini di Campagna Amica, dove i cuochi contadini stanno svelando i segreti dell’impasto perfetto per realizzare i piatti più golosi delle festività natalizie.
Dal barese al Gargano fino al Salento, i dolci radicati sul territorio sono tanti dalle cartellate baresi al vincotto, alla variante salentina con il miele, i purceddhuzzi con miele e mandorle, i tarallini dolci, le ostie di Monte Sant’Angelo, i sassanelli e le nuvolette di mandorla, le paste secche e il torrone alle mandorle.
La preparazione casalinga dei piatti tradizionali delle feste è infatti – sostiene la Coldiretti regionale – una attività tornata ad essere gratificante per uomini e donne e all’interno delle mura domestiche si svolge il rito della preparazione di specialità alimentari caratteristiche del Natale destinate spesso a rimanere solo un piacevole ricordo per tutto il restante periodo dell’anno. Si tratta spesso di dolci – ricorda Coldiretti Puglia – le cui ricette sono tramandate da generazioni e rappresentano un vero e proprio patrimonio culturale del Puglia. Accade così che, assieme agli immancabili panettone e pandoro, sulle tavole sono tornate anche le specialità casalinghe della tradizione contadina.
CARTELLATE AL VINCOTTO
Sono dei tipici dolci originari della Puglia. ll nome potrebbe derivare da carta, incartellate, cioè sinonimo di incartocciate, secondo la loro tipica forma arabesca. Le cartellate al vincotto, carteddàte in dialetto, sono un tipico dolce pugliese che si prepara per Natale: una ricetta della tradizione che trionfa su tutte le tavole della regione. Un impasto semplice a base di olio, vino bianco e farina a cui dare la forma di rosette: basterà poi friggerle e passarle nel vincotto, prima di servirle. Si tratta di dolcetti firabili e croccanti dalle origini molto antiche: nella tradizione popolare le cartellate simboleggiano le lenzuola di Gesù Bambino. Ipotesi storiche, invece, parlano di dolci che arrivano dall’antico Egitto, dove venivano preparate per i faraoni. Tradizione vuole che le donne di diverse famiglie si incontrino per preparare insieme i dolci delle feste natalizie, mescolando così le varie ricette tradizionali e i segreti che le rendono uniche. Solitamente le cartellate si gustano intrise nel vin cotto, ottenuto dalla uve pugliesi Malvasia e Negramaro, o dai fichi.
I CUSCINETTI
I cuscinetti sono fagottini di sottile pasta, la stessa delle cartellate, che racchiude un cuore di pasta real c k e aromatizzata con la scorza di limone. Una volta riempita la sfoglia, vengono lasciati asciugare, fritti e ripassati nello zucchero. Hanno forma di mezza luna e nella tradizione popolare rimandano al cuscino usato per il sonno del Bambinello.
LA CUPETA
Simile al torrone e al croccante di mandorle, la Cupeta o Copeta, è un dolce natalizio che trova la sua origine nella più classica tradizione pugliese. Ci sono ben tre varianti della Cupeta, quali nera, bianca e macinata. La qualità nera è composta da mandorle intere non sbucciate; quella bianca prevede la presenza di mandorle sbucciate, mentre l’ultima è fatta da mandorle prima sbucciate e successivamente tritate.
CASTAGNELLE (CASTAGNEDDE)
Le castagnelle sono dolci poveri preparati con farina, mandorle, cannella e cacao. Non contengono latte, burro e nemmeno uova, ma come puoi vedere le mandorle – rigorosamente pugliesi – sono presenti dappertutto.
SASSANELLI
Sono biscotti che contengono mandorle, vincotto, cacao e spezie varie. La forma e l’aspetto è un po’ grezzo, simile a dei sassi – da qui deriva il nome sassanelli – però si trattf5e4r4rrra di un dolcetto dal gusto raffinato e una consistenza delicata.
I sassanelli sono tipici delle festività natalizie, ma si preparano il giorno della commemorazione dei defunti il 2 novembre.
PURCEDDHUZZI
I Purceddhruzzi o Purcidhuzzi sono un tipico dolce salentino di origine antichissima, riconducibile ai tempi del Medioevo, che viene preparato con l’antica ricetta tramandata dalle nonne. Si presentano come dei piccoli bocconcini di pasta fritti e poi ricoperti di miele e confettini colorati. Ogni paese conserva una ricetta diversa dello stesso dolce, ma l’ingrediente che non può assolutamente mancare è l’olio extravergine d’oliva aromatizzato con le bucce di agrumi (arance, limoni o mandarini) che rendono il dolce speziato e particolarmente friabile.
TARALLI DOLCI (‘MBRIACHIDD)
I taralli dolci pugliesi, chiamati anche ‘mbriachidd dal dialetto pugliese, letteralmente “ubriachelli”, sono dei dolci dalla consistenza friabile, molto semplici da preparare, non hanno uova nell’impasto e come in tutte le ricette antiche sono a base di ingredienti provenienti direttamente dai campi, la farina, il vino e l’olio extravergine d’oliva. Sono perfetti per la colazione o la merenda, ma anche come fine pasto, accompagnati, magari, da un buon vino dolce e da altri dolcetti casalinghi, come le paste di mandorla, gli sporcamuss, le mandorle atterrate o le intorchiate dolci.
OSTIE DI MONTE SANT’ANGELO
Dolce tipico del Comune di Monte Sant’Angelo, le ostie piene o “ostia ckiene”, sono un composto altamente calorico, privo di qualsiasi tipo di conservante, con ottime proprietà ricostituenti, date dalle proprietà intrinseche delle mandorle. Da sempre le mandorle hanno un forte valore simbolico di prosperità e benessere. Il Gargano è ricco di alberi di mandorle che resistono su appezzamenti di terreno lasciati incolti da anni, che ammantano di delicati fiori bianchi le prime giornate primaverili. Le ostie piene sono composte da due cialde ovali di ostie, di colore bianco panna. Il ripieno è costituito da mandorle tostate, caramellate con zucchero e miele. Un pizzico di cannella conferisce loro il caratteristico aroma speziato. La legenda narra che questo dolce tipico sia nato per caso durante la preparazione delle ostie sacre, in un convento di monache di Monte Sant’Angelo, il monastero della S. Trinità delle Monache dell’Ordine di S. Chiara.