Per l’abbassamento della colonnina di mercurio è sos bollette per masserie, frantoi e serre, a causa dell’aumento dei costi energetici e delle materie prime spinto dalla guerra in Ucraina che ha determinato l’impennata dei costi di produzione.
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E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti Puglia, con le serre e le aziende agricole e agroalimentari della trasformazione messe alle strette dalle bollette di luce e gas e dai costi di produzione ormai più che raddoppiati da mesi.
L’allarme per la guerra energetica legata al conflitto in Ucraina con l’arrivo della stagione fredda dopo mesi di clima temperato – aggiunge Coldiretti Puglia – hanno fatto breccia nelle abitudini delle famiglie, con la metà dei cittadini (50%) ha infatti deciso di ridurre o rinunciare all’uso del forno elettrico mentre il 35% ha tagliato l’utilizzo dei fornelli a gas per contenere i consumi energetici e pagare meno in bolletta.
Un bilancio pesante che grava sugli agriturismi e sulle spese per la gestione di fattorie e stalle, ma che pesa in maniera preoccupante su frantoi e serre anche per il l’aumento esponenziale dei prezzi del gas – denuncia Coldiretti Puglia – con la bolletta schizzata alla stelle, mentre le aziende agricole, agrituristiche e agroalimentari fanno i conti con spese di energia, carburante, mangimi per l’alimentazione degli animali ormai insostenibili.
Il risultato è che – sottolinea la Coldiretti Puglia – più di 1 azienda agricola su 10 (11%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività ma ben circa 1/3 del totale nazionale (30%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dell’aumento dei costi di produzione, secondo le elaborazioni del Crea.
Si tratta di una bolletta energetica pesante nonostante nel tempo si sia verificato un contenimento dei consumi energetici grazie alle nuove tecniche e all’impegno degli agricoltori per la maggiore sostenibilità delle produzioni anche con l’adozione di tecnologie 4.0 per ottimizzare l’impiego dei fattori della produzione.
Senza dimenticare che a migliorare il bilancio energetico della filiera ci sono gli investimenti nell’economia circolare con la produzione di bioenergie, dal fotovoltaico sui tetti di stalle e capannoni rurali fino alla valorizzazione dei reflui degli allevamenti con il biometano che va sostenuto adeguatamente, quando – conclude la Coldiretti Puglia – la produzione agricola e quella alimentare in Puglia assorbono oltre il 10,3% dei 5,578 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio all’anno dei consumi totali.