Ritardi nei pagamenti, chiesti interventi urgenti

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I ritardi nei pagamenti dovuti ai produttori, l’annullamento degli ordini comunicato fuori tempo massimo e imporre vendite sottocosto alle aziende agricole sono da tempo riconosciute come pratiche sleali punibili dalla legge.

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Fu il Decreto Legislativo 198, lo scorso anno, a recepire finalmente una direttiva dell’Unione Europea volta a contrastare quel tipo di pratiche. La normativa, tuttavia, sta trovando enormi difficoltà di applicazione. “Occorre avviare un’azione di monitoraggio sulla corretta e completa applicazione degli strumenti contenuti nel decreto legislativo”, ha dichiarato Gennaro Sicolo, presidente CIA Puglia e vicepresidente nazionale di CIA Agricoltori Italiani.

La normativa nazionale, inoltre, va integrata e migliorata, a partire dall’individuazione di strumenti più efficaci per contrastare il ‘sottocosto’, che è la prima questione da affrontare”. Secondo l’organizzazione sindacale degli agricoltori, andrebbe subito attivata una campagna di sensibilizzazione, informazione e di diffusione della conoscenza della normativa rivolta agli agricoltori e agli altri operatori delle filiere.

Sicolo, inoltre, ha chiesto agli autorevoli rappresentanti istituzionali presenti di adoperarsi favorire una piena e concreta applicazione, in tutta Italia, delle nuove disposizioni introdotte nell’ambito della riforma della PAC.

Gennaro Sicolo, inoltre, ha parlato della “revisione delle regole sulla concorrenza, con l’introduzione della definizione di posizione dominante che consente di evitare che una singola impresa accumuli una potenza economica tale da ostacolare il corretto funzionamento del mercato”.

Andrebbero valutate con attenzione le nuove disposizioni in materia di iniziative verticali e orizzontali per la sostenibilità, in virtù delle quali i produttori possono mettere in campo pratiche concordate per applicare condizioni più rigorose dal punto di vista ambientale, di metodi produttivi agricoli. Si tratta di un nuovo strumento legislativo ad oggi non operativo, in quanto la Commissione europea è tenuta ad emanare degli orientamenti entro l’8 dicembre del 2023. Finora si è parlato poco in Italia di tale iniziativa che andrebbe attentamente valutata, anche per presentare specifiche richieste ai servizi comunitari”.


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