La Xylella purtroppo ci ha raggiunti, da ormai una decina d’anni, manifestandosi inizialmente a Gallipoli colpendo le coltivazioni in provincia di Lecce e Brindisi. Ha colpito principalmente gli ulivi causando gravi danni economici.
Ma che cos’è la Xylella? Che danni procura? La si può sconfiggere?
Cerchiamo di rispondere insieme a queste domande.
Cos’è la Xylella?
La Xylella è un batterio che si propaga all’interno dei vasi linfatici della pianta responsabili dell’approvvigionamento di acqua e sali minerali. Che cosa significa? Che la colonia batterica ostruisce il flusso della linfa andando così a seccare le foglie.
L’insetto vettore di questo batterio è la sputacchina nome causato dalla schiuma che produce e all’interno della quale vive, per proteggersi dall’evaporazione e dall’occhio dei predatori.
La sottospecie di Xylella fastidiosa riscontrata negli ulivi del Salento è la pauca, la stessa che in Sudamerica causa la variegatura degli agrumi, ma di un ceppo ancora diverso.
Al momento risultano suscettibili dell’infezione anche mandorli, ciliegi, mirto e acacia.
Come si può combattere la la Xylella?
La legge attualmente prevede l’uso massiccio di erbicidi e insetticidi per contrastare la diffusione dell’insetto vettore ma causando ovviamente si danneggiano anche gli insetti impollinatori e si causa inquinamento. Sono previsti inoltre gli espianti delle piante malate e sono previste anche sanzioni per chi si oppone.
Queste misure sono evidentemente inadeguate e non risolvono il problema.
Il ricercatore Boscia però spiega che c’è un’apertura da parte dell’Europa “La novità più importante delle misure di contenimento dell’Europa è la presa d’atto della ineradicabilità del patogeno dalla zona di insediamento, la provincia di Lecce, non ha senso eradicare il patogeno ormai ma contenerlo”.
E’ evidente che tutto parte dagli insetti vettori la cui riproduzione deve essere ostacolata attraverso l’obbligo di lavorazione meccanica del terreno; gli insetti vettori infatti iniziano la fase del loro ciclo vitale nel terreno e con la lavorazione si può sopprimerli.