Il Goji è una bacca che sta avendo sempre più successo nella cultura occidentale grazie alle sue ottime proprietà. Vediamo come fare a coltivarlo e soprattutto come ottenere raccolti abbondanti, la cosa più difficile da realizzare.
Il goji è noto in letteratura come Lycium Barbarum ed è una pianta tipica dell’Asia. Si tratta di un arbusto perenne appartenente al genere Solanaceae e, forse non tutti lo sanno, è parente stretto sia dei pomodori che delle melanzane.
Per la sua coltivazione dovete sapere che non richiede terreni particolari, non teme molto neppure il freddo; nel complesso possiamo definire questa pianta come molto versatile e adattabile. Se decidete di metterla in terra vi consigliamo di partire già con delle piante adulte per potere iniziare a raccogliere prima e dover aspettare meno tempo il suo accrescimento; questa pianta infatti inizia a fruttificare dopo tre/quattro anni di vita.
La coltivazione può essere fatta sia in vaso che in piena terra. Nel caso optiate per la prima soluzione lasciate crescere la pianta in tranquillità e potatela eliminando i rami danneggiati sul finire dell’inverno così che possa rigenerarsi non appena arriva la primavera.
La coltivazione in terra è sicuramente consigliata poiché comporta maggiori soddisfazioni anche se qualche difficoltà in più. Per far crescere al meglio la pianta di goji prevedete una rete come quella su cui fate arrampicare la vite così che la piantina possa esprimere il meglio di sé.
Fondamentale per ottenere un buon raccolto è la potatura: ecco come farla.
Una volta che la piantina raggiunge l’altezza del sostegno della spalliera scegliete un ramo principale e fatelo arrampicare il meglio possibile in direzione orizzontale. Cercate di fare sviluppare la pianta in orizzontale e non in altezza.
La potatura deve essere generosa e va fatta tra novembre e dicembre accorciando i rami che hanno prodotto frutta fino alla seconda gemma.