L’albero di Natale è l’addobbo più presente nelle case degli italiani e del mondo in generale per celebrare la venuta del signore. Si tratta di una tradizione antica che trae le proprie origini a partire dal nord Europa e ha poi finito per diffondersi in tutto il mondo. Nella tradizione milanese viene addobbato a Sant’Ambrogio (7 dicembre), in quella barese il giorno di San Nicola (6 dicembre).
Un po’ di storia
L’usanza di addobbare l’albero per venerare divinità pagane nacque nelle popolazioni germaniche già a partire dall’epoca romana. Stessa cosa accadeva nelle tribù dei Celti per celebrare la rinascita del sole e la divinità Odino.
La nascita dell’albero di Natale come lo intendiamo noi oggi si è soliti attribuirla al 1441 nella città di Tallinn, odierna capitale dell’Estonia. In quella data ne venne allestito uno nella piazza principale della città con lo scopo di far trovare moglie agli scapoli della città. Attorno ad esso infatti bisognava ballare nella speranza di incontrare l’anima gemella.
La tradizione venne poi ripresa in Germania nel XVI secolo e da qui col passare del tempo si sviluppò a partire dall’era consumistica dopo la Seconda Guerra Mondiale in tutta Europa e in seguito in tutto il mondo.
Tipi di alberi usati
Gli alberi utilizzati sono volgarmente detti pini, vediamo più nel dettaglio di quali specie stiamo parlando. In Italia il più comune è il Peccio, ai più noto come abete rosso. In Scandinavia e in nord Europa è invece più comune l’utilizzo dell‘abete del Caucaso o dell’abete Bianco, noto anche come abete comune.
Oggi tutti gli alberi di Natale utilizzati per essere decorati provengono da coltivazioni apposite e non da zone di deforestazione. Soprattutto negli Stati Uniti molte aziende hanno fatto degli alberi di Natale una professione e si sono specializzate nella loro coltivazione. Questo porta da un lato alla salvaguardia delle foreste e alla produzione di ossigeno ma dall’altra all’uccisione di migliaia di esemplari vivi e sani.
E ora che ne sapete di più vi auguriamo Buon Natale!